venerdì 31 maggio 2013

La rubrica di O'Animal: "siamo scandalosi, è tempo di training"



Cari Amici,

al fine di perseguire i 3 obiettivi minimi che ci siamo dati per il torneo (che sarebbero: vincere, vincere, vincere) bisognerebbe alzare un po’ il livello del nostro gioco, perché a mio parere (O'Animal) siamo carenti; dice, non è che siamo scarsi, siamo proprio completamente scandalosi.
Quindi suggerisco un corso teorico su questo blog, con lezioni settimanali che poi andrebbero messe in pratica in partita. Il tempo è poco quindi si limiterà a spiegarci i fondamentali del calcetto. Vorrei suddividerle così

Lezione 1: il tackle
Lezione 2: il fallo tattico
Lezione 3: la protesta contro l’arbitro
Lezione 4: la rissa
Corollario: la cattiveria gratuita fuori dal campo e nel post partita

Al termine del corso, per la finale, dovremmo essere migliorati a sufficienza per vincere il torneo …  ecco la prima lezione

IL TACKLE

Descrizione: fase di gioco che prevede l’incontro di due giocatori, di squadre avversarie o della stessa squadra, finalizzato a decidere non democraticamente a chi vada attribuito il possesso di palla

Frequenza nel corso della partita: 95% del tempo di gioco, 15% del tempo a palla ferma

Azioni da intraprendere: qualunque, che porti alla conquista della palla, possibilmente senza l’intervento dell’arbitro. Se possibile prediligere gli atteggiamenti che possano invalidare almeno temporaneamente l’altra parte in causa, se fa parte della quadra avversaria. Massimizzare la quantità di moto in caso di urto, incrementando la componente della velocità normale all’avversario. Dal punto di vista tribologico, per ridurre l’usura e le dissipazioni per attrito nonché ottimizzare i costi (l’avversario è un bene gratuito a disponibilità infinita, noi no) prediligere l’accoppiamento di zone ad elevata durezza superficiale (gomiti, ginocchia) con zone sacrificali dell’avversario a bassa durezza (cosce, stomaci, milze, occhi, nasi, ...). Per maggiore chiarezza si riporta di seguito un modello matematico


 Azioni da evitare: mai esitare, mai togliere il piede, mai seguire traiettorie che evitino l’impatto, evitare possibilmente di non entrare in scivolata

esempi pratici (potete ammirarmi in azione):


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